Il Ministero della Disabilità alla leghista Erika Stefani

Il Ministero della Disabilità alla leghista Erika Stefani

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Con il Governo Draghi è nato il Ministero della Disabilità. Ma cosa farà questo nuovo Ministero? Innanzitutto, si occuperà di tutelare e promuovere i diritti e le pari opportunità delle persone disabili e non autosufficienti, in ambito sociale; mentre, nell’ambito delle politiche del lavoro, detterà gli indirizzi generali per l’attuazione della normativa sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Le principali attività sono indirizzate a:

  • sostenere e coordinare progetti e iniziative per l’inclusione delle persone disabili e non autosufficienti, promuovendone l’accesso e la partecipazione attiva al fine di diffondere una nuova cultura della disabilità, fondata sul riconoscimento della pari dignità e delle pari opportunità per tutti;
  • assicurare la piena attuazione della normativa vigente in materia di disabilità, anche nel quadro delle linee d’intervento contenute nel Programma d’azione nazionale;
  • curare la segreteria tecnica dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità;
  • fornire supporto informativo a istituzioni, organizzazioni e cittadini;
  • curare le attività volte a predisporre iniziative legislative e a promuovere analisi e rapporti sul tema;
  • assicurare il raccordo con le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità, con le organizzazioni di volontariato, delle parti sociali e con le formazioni della cittadinanza attiva per promuovere e coordinare gli interventi in favore delle persone disabili e non autosufficienti;
  • favorire lo scambio di buone pratiche, anche in raccordo con le Regioni e gli Enti locali;
  • partecipare alle attività promosse in sede comunitaria e internazionale nel campo della disabilità e della non autosufficienza anche in collaborazione con le competenti istituzioni di altri Paesi.
  • sostenere e coordinare progetti e iniziative per l’inclusione delle persone disabili e non autosufficienti, promuovendone l’accesso e la partecipazione attiva anche al fine di diffondere una nuova cultura della disabilità, fondata sul riconoscimento della pari dignità e delle pari opportunità per tutti;
  • assicurare la piena attuazione della normativa vigente in materia di disabilità, anche nel quadro delle linee d’intervento contenute nel Programma d’azione nazionale;
  • curare la segreteria tecnica dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità;
  • fornire supporto informativo a istituzioni, organizzazioni e cittadini;
  • curare le attività volte a predisporre iniziative legislative e a promuovere analisi e rapporti sul tema;
  • assicurare il raccordo con le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità, con le organizzazioni di volontariato, delle parti sociali e con le formazioni della cittadinanza attiva per promuovere e coordinare gli interventi in favore delle persone disabili e non autosufficienti;
  • favorire lo scambio di buone pratiche, anche in raccordo con le Regioni e gli Enti locali;
  • partecipare alle attività promosse in sede comunitaria e internazionale nel campo della disabilità e della non autosufficienza anche in collaborazione con le competenti istituzioni di altri Paesi.

Chi è Erika Stefani? La nuova ministra, nata nel luglio del 1971, è un’avvocata vicentina entrata in politica con le elezioni amministrative del 1999 come consigliera del comune di Trissino (VI) e, dopo una lunga carriera, è arrivata al Parlamento nel 2013. A giugno del 2018 è stata nominata ministra per gli Affari regionali del primo governo “gialloverde” guidato da Giuseppe Conte e ora si occuperà del delicato tema delle disabilità. Il primo problema che dovrà affrontare sarà quello delle vaccinazioni. Per la ministra, i disabili sono rimasti fuori dalle priorità. “Ascolterò e raccoglierò, tutte le problematiche, i suggerimenti e le soluzioni che hanno le famiglie, molto spesso abbandonate e da sole non riescono a farcela”, ha subito chiarito Erika Stefani riproponendo la figura dei caregiver di cui c’è un testo in discussione in Parlamento.

Erika Stefani

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